Confapi è intervenuta oggi in audizione presso 4ª Commissione permanente “Politiche dell'Unione europea” del Senato della Repubblica per esprimere le proprie valutazioni sulla proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, che modifica il regolamento (UE) 2019/1020 e la direttiva (UE) 2019/904 e che abroga la direttiva 94/62/CE. Gabriele Muzio, esperto in materia di ambiente della Confederazione, ha ribadito ai parlamentari come il suddetto Regolamento europeo sia fonte di numerose preoccupazioni per il mondo della piccola e media industria. A destare maggiori perplessità la parte relativa allo strumento normativo proposto. “La scelta adottata di procedere per via regolamentare, anziché con una Direttiva, - ha spiegato - rischia di penalizzare paesi come l’Italia che hanno raggiunto risultati importanti sulla gestione degli imballaggi e che hanno sviluppato esperienze tecnologicamente avanzate di raccolta, selezione e riciclo dei materiali di imballaggio”. Non a caso nel 2023 l’Italia raggiungerà il 75% di imballaggi riciclati, un risultato che supererebbe di 10 punti quel 65% che l’Unione Europea chiede ai suoi Stati membri entro il 2025. Per Confapi, un primato che va difeso.
“Con questo regolamento si mettono a rischio circa 700mila aziende della filiera – ha specificato Muzio - con ripercussioni devastanti su migliaia di posti di lavoro”. Per Confapi il rischio, concreto, è che vengano travolte intere filiere strategiche del Made in Italy, con conseguenze incalcolabili sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulle catene di distribuzione nazionali, a loro volta fortemente integrate su scala europea. A subire i danni peggiori sarebbero le nostre imprese ivi comprese quella della filiera alimentare, il cuore pulsante dell’economia nazionale e il settore trainante del nostro export. Gli imballaggi alimentari in generale – inclusi quelli monouso– sono strategici per la protezione e conservazione degli alimenti, per l’informazione al consumatore, per la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, e svolgono una funzione essenziale riducendo gli sprechi alimentari. Secondo Confapi non è possibile tornare indietro sugli obiettivi dell’economia circolare, ma occorre rendere ancora più capillare la rete di selezione e di raccolta differenziata a livello nazionale. Per far ciò bisogna sviluppare una più forte collaborazione e sinergia tra enti ed istituzioni sia a livello nazionale sia a livello territoriale, così come tra pubblico e privato per favorire anche gli investimenti del Pnrr nell’ambito del quale si prevedono circa 2,1 miliardi di euro per la costituzione di nuovi impianti di riciclo e raccolta differenziata.