Presso la sede regionale di Confapi Calabria, si è svolta, questa mattina, la seconda giornata formativa e informativa in attuazione del Protocollo di legalità siglato con l’Arma dei Carabinieri.
Presenti al tavolo dei relatori il Presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli, il responsabile regionale per l’attuazione del Protocollo, Ten. Col. Roberto Di Costanzo, il Sostituto Procuratore Generale di Catanzaro, Dott.ssa Maria Manzini, il Comandante del NOE di Palermo, Alessandro Cantarella e il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Catanzaro, Salvatore Spanò.
Molti gli imprenditori presenti che hanno manifestato grande apprezzamento e sensibilità rispetto ad un tema molto delicato come quello relativo ai reati e alla tutela ambientale.
La sinergica collaborazione tra Confapi e l’Arma dei Carabinieri è nata con l’intento di diventare baluardo di sicurezza contro le infiltrazioni della criminalità organizzata, per valorizzare la legalità e le imprese sane nell’economia italiana.
Il Presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli ha sottolineato l’importanza del Protocollo al fine di divulgare la cultura della legalità. Un Protocollo che, grazie alla sinergia con l’Arma, Confapi ha reso esigibile e concreto. E come dichiarato dal Procuratore Marisa Manzini, il diritto da solo non basta, occorre la cultura del rispetto dell’ambiente. Lavorare su una maggiore sensibilità del mondo imprenditoriale. Una cultura aziendale improntata sull’etica della responsabilità.
Un protocollo d’intesa che, a distanza di un anno dalla sua firma, porta i suoi risultati positivi. Infatti, centinaia di imprenditori hanno apprezzato il dialogo istituzionale avviato dall’Arma che, grazie alla sua ramificazione su tutto il territorio regionale e nazionale, riesce ad essere un punto di riferimento solido e credibile dello Stato per il cittadino, per l’imprenditore, per l’artigiano, per il commerciante, per tutta quella parte della popolazione che chiede e dà fiducia istituzionale. Un rapporto di fiducia reciproca e di osmosi informativa che deve necessariamente esistere e consolidarsi con quella parte sana dell’imprenditoria, soprattutto in questo delicatissimo periodo storico, caratterizzato dalla crisi post pandemica e dal conflitto russo-ucraino, un contesto economico difficile in cui può trovare spazio la criminalità organizzata.