“Il comparto della forestazione rischia il default, alcune centrali a biomassa legnosa in Calabria hanno interrotto la produzione e la chiusura riguarderà a cascata tutti gli impianti anche di altre regioni, compromettendo seriamente la tenuta dell’intero indotto dell’industria boschiva. Senza contare l’impatto sulla regione Calabria che è la prima in Italia per estensione forestale con i suoi 700.000 ettari di patrimonio boschivo”. A lanciare l’allarme il presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli.

“Per fronteggiare una situazione di gravità estrema per l’economia del nostro territorio – annuncia -, per giovedì 16 marzo, Confapi Calabria e l’intera filiera boschiva ha indetto un tavolo di confronto con i rappresentanti regionali del settore Forestazione e i rappresentanti di Governo”.

Sulle possibili conseguenze, il Presidente Napoli aggiunge:”La chiusura degli impianti impatterà negativamente non solo sulla produzione di energia ma avrà ricadute negative sui livelli occupazionali dell’intera filiera. L’assenza di un monitoraggio costante delle risorse forestali, alimenterà il rischio concreto di incendi con conseguenti dissesti idrogeologi e gravi danni all’ambiente”. “Per questo” conclude, “occorre un intervento immediato del governo per garantire la continuità produttiva e i benefici a essa connessi”.