Cese, Dichiarazione del gruppo Datori di lavoro

Cese, Dichiarazione del gruppo Datori di lavoro

I datori di lavoro esprimono preoccupazione per il parere "sbilanciato" sulla duplice transizione ecologica e digitale adottato dal CESE

Il gruppo Datori di lavoro del Comitato economico e sociale europeo ha espresso il proprio disaccordo in merito al parere esplorativo INT/913 Transizione industriale verso un'economia europea verde e digitale: requisiti normativi e ruolo delle parti sociali e della società civile, richiesti dalla commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (EMPL).

La maggior parte degli emendamenti presentati dal gruppo non sono stati accolti, ma, avendo raccolto più del 25 % dei voti, saranno allegati al parere del CESE e pubblicati nella Gazzetta ufficiale. Il parere è stato adottato con 149 voti favorevoli, 88 contrari e 19 astensioni, in attesa di conferma definitiva.

Il gruppo Datori di lavoro sottolinea che il parere è lungi dall'essere equilibrato. Il Parlamento europeo ha chiesto al CESE un parere esplorativo sul tema La transizione giusta, il Green Deal, la transizione digitale, la strategia industriale, le politiche per l'occupazione e l'inclusione sociale, che sono al centro di una serie di dossier legislativi e non legislativi, attuali e futuri, legati alla trasformazione verde e digitale. 

Tuttavia, il parere si concentra piuttosto sul pilastro europeo dei diritti sociali e prende posizione prematuramente sul piano d'azione annunciato dalla Commissione europea per la primavera del 2021.

La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente l'economia europea: molte imprese stanno crollando, i lavoratori stanno perdendo posti di lavoro, i servizi sanitari sono sotto pressione e perdono efficienza. Gli Stati membri registrano un debito record, superando le norme di spesa stabilite, e per la prima volta anche l'UE ha contratto un debito comune.

 

Dovremmo dedicare la nostra attenzione e le nostre raccomandazioni agli sforzi volti a superare la recessione economica il prima possibile. Dobbiamo costruire un'Europa più resiliente, che getti le basi di un'economia moderna, verde, digitale e inclusiva, in grado di combattere la povertà e le disuguaglianze.

 La migliore risposta politica consiste nel soddisfare le aspettative della NextGenerationEU, che rappresenta un'opportunità unica per una ripresa rapida e trasformativa. È opportuno dare la massima priorità all'avvio di questo processo e al dialogo con il settore privato. 

I datori di lavoro ritengono che il parere fornito al Parlamento dovrebbe sottolineare molto di più la necessità di creare un ambiente imprenditoriale favorevole, con ulteriori misure per conseguire obiettivi ambiziosi e legittimi, difendere i posti di lavoro, crearne di nuovi e garantire nuovi investimenti innovativi e verdi.

La nostra preoccupazione più pressante dovrebbe essere quella di trovare una forte copertura finanziaria per gli investimenti che garantiranno una crescita economica stabile e sostenibile, nonché la sicurezza sanitaria per i cittadini europei.

Un meccanismo per canalizzare le risorse finanziarie del settore privato verso investimenti conformi ai criteri ESG (ambientali, sociali, di governance) dovrebbe essere messo in atto in modo coerente. Le strategie relative all'Unione bancaria, all'Unione dei mercati dei capitali, alla finanza sostenibile, alla finanza digitale e alle PMI si rafforzano pertanto reciprocamente e giustificano lo stanziamento di fondi verso i progetti più produttivi, in un'economia che dipende fino all'80 % del suo fabbisogno di finanziamento dal settore bancario.

Il gruppo Datori di lavoro concorda sul fatto che la pandemia ha reso più pressante la necessità di una partecipazione molto più ampia e più forte delle parti sociali e della società civile all'elaborazione delle politiche a tutti i livelli. Tuttavia, il parere ignora il fatto che il quadro e le norme a livello europeo dovrebbero essere realistici e tenere conto delle specificità degli Stati membri e della ripartizione delle competenze tra l'UE e gli Stati membri, nonché del principio di sussidiarietà, in particolare nell'agenda sociale.

Per riuscire a passare con successo al lavoro del futuro è necessario adattare le politiche in materia di occupazione e sviluppo delle competenze alle condizioni locali del mercato del lavoro. Il gruppo Datori di lavoro concorda sul fatto che il semestre europeo è uno strumento che può essere utilizzato in questo processo.