Addetti al servizio di vigilanza armata presso le sedi della Giunta Regionale

Addetti al servizio di vigilanza armata presso le sedi della Giunta Regionale

Sacrosanto il diritto di sciopero, ma indetto con motivazioni surrettizie

L’Azienda aggiudicataria dell’appalto chiarisce la questione

 

Senza volere nulla togliere al sacrosanto diritto dei lavoratori di scioperare, Confapi Matera rende pubblico il chiarimento opportunamente formulato dall’Azienda aggiudicataria dell’appalto di vigilanza armata presso le sedi della Giunta Regionale.

Infatti, con una nota inviata alla Fisascat Basilicata, alla Regione, alla Commissione di Garanzia, al Prefetto di Potenza, all’Ispettorato del Lavoro e alla Questura di Potenza, l’Azienda Vigilanza Città di Potenza, mandataria dell’ATI che gestisce il servizio, ha chiarito punto per punto quanto affermato dal Sindacato di Categoria della Cisl, smontando una dopo l’altra le motivazioni alla base dello sciopero proclamato per il prossimo 23 marzo.

Secondo la Fisascat, infatti, l’Azienda non avrebbe aumentato le ore contrattuali delle guardie giurate sino a 173 ore mensili, avendo impiegato 2 unità in meno rispetto alle 53 previste e considerato il pensionamento di 4 lavoratori.

Sul punto, l’Istituto Vigilanza Città di Potenza precisa che l’ATI aggiudicataria, anziché assumere 34 persone come prevedeva il bando di gara, ne ha assunte 53, ovvero tutti i lavoratori impiegati dalla società uscente, al fine di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Inoltre, ha riconosciuto alle guardie giurate i medesimi livelli e scatti di anzianità, precedentemente posseduti alla data del 30/11/2016 e persi con il subentro della nuova società, al fine di garantire loro la medesima retribuzione percepita nel precedente rapporto di lavoro.

Per quanto riguarda l’impegno assunto in sede prefettizia, oltre a non impiegare nuovo personale, a seguito del pensionamento di 4 persone, l’Azienda ha inviato al sindacato una proposta migliorativa del contratto di lavoro, con incremento delle ore. Non risponde al vero, infine, l’affermazione per cui sarebbero stati negati ferie o permessi, essendosi soltanto tenuto conto di oggettive esigenze aziendali, tra cui anche quella di scongiurare circostanze che possano ingenerare nel lavoratore stati di stanchezza fisica o mentale.

In conclusione, nel respingere fermamente quanto esposto dal Sindacato a motivazione della proclamazione dello sciopero e riportato sugli organi d’informazione, l’Azienda ricorda che lo sciopero indetto per il prossimo 23 marzo riguarda prestazioni di servizi, considerati essenziali, di protezione e vigilanza svolti anche presso strutture sensibili.